di Raffaele Zocchi
Era difficile resistere alla commozione il 21 marzo, mentre nell’auditorium dell’Officina delle Culture “Gelsomina Verde” di Scampia, le voci degli alunni delle scuole medie ed elementari si alternavano con quelle dei Lions e quelle dei ragazzi della cooperativa sociale (R)esistenza nel leggere la lunghissima teoria dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, come avveniva, contemporaneamente, in 4000 piazze in tutta Italia per la manifestazione voluta dall’associazione Libera.
Particolarmente emozionante è stato il momento in cui Francesco Verde ha pronunciato il nome della sorella Gelsomina, accidentalmente uccisa in uno scontro a fuoco al tempo della faida di Scampia, a cui è intitolata questa struttura, un istituto tecnico dismesso e diventato sede di drogati e deposito di armi e che ora un gruppo di giovani volenterosi sta trasformando in una casa di accoglienza per minori abbandonati ed in un luogo per incontrare l’arte, per imparare un mestiere, per praticare uno sport.
La mattinata si era aperta con la piantumazione di quattro lecci e di una quercia offerti dal club Napoli Svevo, come testimonianza di alto valore simbolico dell’amore per la natura e per la propria terra.
Durante i primi contatti con i ragazzi della cooperativa avevamo domandato quali fossero le loro necessità, ed essi ci avevano chiesto un’assistenza legale, un’assistenza amministrativa e un pulmino per accompagnare gli ospiti della casa di accoglienza e noi Lions del distretto 108 Ya, fedeli al motto del centenario ”Where there is a need there is a Lion”, le abbiamo soddisfatte.
La presenza del presidente dell’VIII municipalità Paipais Apostolos (ex Leo) e della consigliera Maria De Marco, ha sottolineato la stretta collaborazione tra Lions e istituzioni. Il governatore Renato Rivieccio ha consegnato le chiavi del pulmino al presidente della cooperativa Ciro Corona, esprimendo la sua soddisfazione per una giornata di vera cittadinanza umanitaria attiva, nella quale i Lions hanno voluto concretamente offrire il loro sostegno a chi si adopera per creare un tessuto sociale capace di attirare i giovani, di coinvolgerli in un contesto di legalità e di sottrarli alla spire della malavita organizzata.
Il pulmino è anche inserito in un progetto del Comune di Napoli, denominato Scampia Strip Tour, che vuole far conoscere le tante realtà che ci sono e che si contrappongono allo stereotipo di Scampia uguale Gomorra.
La degustazione dei prodotti della tenuta “Amato Lamberti”, gestita dalla cooperativa su un terreno confiscato alla camorra, ha concluso la mattinata, ma non certo la nostra presenza. Noi torneremo per veder crescere i lecci e, con loro, la nostra speranza di azzerare l’elenco delle vittime di mafia e di riportare tutti i giovani di Scampia e della nostra terra ad una condizione di assoluta libertà.