Si è svolto a Milano, al grattacielo Pirelli, in sala Gaber, un interessante Convegno su Lionismo e Innovazione Sociale (qui l’invito), alle soglie del nostro secondo centenario.
Il tema è stato affrontato da leader della Innovazione Sociale che ne hanno toccato gli aspetti più significativi. A noi la introduzione (oltre ai saluti, significativo l’intervento di Alberto Soci) e la chiusura, fatta da Sandro Castellana, per anticipare il nostro futuro, che per noi è già cominciato.
I nove interventi sono stati videoregistrati, accompagnati dalle slides che sono state autorizzate.
Qui un veloce flash dell’intervento del FVDG 108Ib2 Alberto Soci, qui le slides proiettate
Alberto Soci : La Innovazione Sociale nel Lionismo, nei suoi primi 100 anni di vita
Fu innovazione la nascita stessa del movimento, il 7 giugno 1917, a Chicago, dalle ceneri di alcuni ‘Club Business’ spostando la attenzione dalla attività di lobby al welfare, che negli anni venti negli Stati Uniti era demandato alle Imprese, per i propri occupati. Questo capitalismo aggressivo lasciava sul campo, in una sorta di Darwinismo Sociale, i più deboli e i Lions divennero il salvagente sociale.
Lo fecero per quelle persone che non potevano entrare nel processo produttivo, anche dopo la rivoluzione Keynesiana che aveva allargato il perimetro di attività economica dello Stato, diventando i ‘cavalieri della luce’ con Helen Keller.
Nel secondo dopoguerra si consolida l’impegno sociale degli Stati più evoluti (Sanità, Assistenza, Educazione e Previdenza) e il Lionismo (ormai International dal 1920) lavora con le Nazioni Unite per estendere la sua attenzione sulle popolazioni meno fortunate, anche attraverso la sua Fondazione, creata nel 1968.
E oggi che l’impegno sociale dello Stato tende a ridursi (le cause sono tante) il Lionismo, accanto alle attività di assistenza, facilita la ‘sussidiarietà circolare’, il colloquio tra Politica, Istituzioni, Mercato e la Società Civile.