Il Convegno promosso dal Lions Club Narni sul tema “Grand Tour dell’Umbria Meridionale: dalle opere dei Romani sino ai luoghi dei Plenaristi”, che si è svolto il 10 giugno 2017 ad Amelia presso Palazzo Petrignani, si inserisce nel consolidato filone che vede l’attenzione e la sensibilità dei Lions per la cultura, la valorizzazione, gestione e tutela dei beni culturali, nella convinzione che la conservazione della storia e della memoria possano aiutare i contemporanei a guardare al futuro con maggiore consapevolezza e fiducia.
I lavori del convegno sono pertanto serviti a riprendere e rafforzare il percorso di studio ricercando, al contempo, un filo conduttore tra i principali filoni di ricerca ed una sintesi degli sviluppi conseguiti negli anni recenti. Il tutto con una chiave di lettura che vede il suo fulcro nella ricerca ed esplicitazione dei nessi tra l’opera di valorizzazione dei beni culturali ai fini dello sviluppo dei sistemi territoriali.
Linee guida per l’offerta culturale
Dai contributi sono emersi le linee guida di un possibile programma operativo che le amministrazioni locali e gli altri soggetti attivi potrebbero implementare per migliorare l’organizzazione dell’offerta culturale esistente, andando ad arricchirla e rendendola maggiormente fruibile e attrattiva, soprattutto al servizio del turismo.
L’ipotesi di lavoro per proseguire, quindi, è quella di percorso che prenda in esame anche la possibilità di candidature alla tutela UNESCO, argomentando e documentando i temi ed aspetti di specificità, insiti nelle risorse diffuse del contesto locale che lo rendono unico ed apprezzabile. I risultati dell’analisi andrebbero poi presi come base per una chiara e condivisa strategia di sviluppo delle attività di valorizzazione culturale, ambientale e turistica di beni e risorse che il territorio dell’Umbria Meridionale possiede. In questo senso i Lions saranno presenti e propositivi come sempre.
Un dipinto restaurato per Amelia
Al termine dei lavori convegnistici si è celebrata la cerimonia di consegna alla Città di Amelia dell’opera “Il Tempio di Esculapio di Villa Borghese”, che si trova collocata nella Sala Rossa di Palazzo Petrignani e consiste in un sovra porta dipinto del XIX secolo.
Presenta una tecnica a tempera che manifestava evidenti problemi di degrado dovuti prevalentemente a sollevamenti della pellicola pittorica e cadute della stessa. Probabilmente questi problemi si sono manifestati da tempo, visto che molte lacune erano state direttamente reintegrate nel tentativo di celare la preparazione bianca sottostante.
L’intervento è consistito prevalentemente nel fissaggio degli strati preparatori e dei notevoli sollevamenti a scaglia che, soprattutto nella zona bassa del dipinto, erano a rischio di caduta. Il dipinto, che inizialmente era molto vulnerabile, è stato poi pulito e reintegrato con colori ad acquarello. Infine sulla superficie è stato applicato un protettivo a spruzzo.