La past direttore internazionale Sangeeta Jatia è la responsabile a livello mondiale del programma More Women in Lions. www.lions.it l’ha intervistata per fare il punto sui risultati fin qui raggiunti e sulle prospettive della membership femminile.
Sangeeta, iniziamo con un pò di storia. Dopo la famosa Convention di Taipei del 1987, come partì il percorso dell’affiliazione femminile nei Lions?
All’inizio, quasi dappertutto, furono le Lioness le prime donne a divenire Lions. Ma si unirono ad esse anche quelle donne che già servivano insieme con i Lions senza essere socie. L’avvio fu molto lento: non fu facile per i Club accettare le donne in un’associazione che per settant’anni era stata esclusivamente maschile. I Lions erano abituati alla partecipazione femminile nell’attività di servizio ma non nei meeting. In realtà, in questa nuova situazione, sia gli uomini che le donne avevano bisogno di fare esperienza.
Le prime donne che raggiunsero posizioni di leadership dovettero dar prova di tutte le loro capacità: dobbiamo a loro se oggi circa il 30% dei nostri leader sono donne. A partire dal 2011, sono state avviate iniziative specifiche per incoraggiare la membership femminile e da allora i risultati non sono mancati.
Ci sono state differenze significative tra le Aree Costituzionali ? Non solo nei numeri ma anche nelle modalità attraverso le quali le donne si sono avvicinate al Lionismo?
In effetti ci sono state differenze significative. Il Sud America, ad esempio, si dimostrò da subito molto attivo nell’affiliazione femminile: oggi le donne sono il 47% dei soci. Possiamo dire che è stato più facile coinvolgere le donne in quei paesi dove il Lionismo era giovane. Ancora oggi, i Club più tradizionalisti in America ed i Europa sono esitanti nell’accogliere le donne.
Il loro coinvolgimento nei programmi di servizio è invece presente ovunque. Le differenze dipendono anche dalle singole culture nazionali. Se prendiamo l’Europa, in Turchia il 55% dei soci è donna: dunque esistono differenze significative anche all’interno delle singole Aree Costituzionali.
Quando è iniziato il programma More Women in Lions ? Quali sono le ragioni che lo hanno ispirato ed I suoi obiettivi?
Il programma More Women in Lions è stato avviato in Europa nel 2013. Ci si rese conto del fatto che solo le donne sono in grado di attrarre altre donne. L’obiettivo era di invitare le donne a divenire socie Lions, aiutarle a raggiungere ruoli di leadership e costruire una piattaforma attraverso la quale potessero condividere le loro opinioni.
Così un piccolo gruppo di donne iniziò a riunirsi all’Europa Forum per individuare le modalità più opportune per procedere. Il gruppo crebbe sia in termini di numero che di impatto, venne creata una pagina facebook e si diffuse la sensibilità per questo argomento. L’obiettivo non è in realtà quello di avere una percentuale di soci Lions donne pari al 50% ma di avere una parità di opportunità del 50 e 50.
Quali risultati abbiamo conseguito?
I risultati raggiunti sono stati fenomenali. Abbiamo constatato su questo tema l’impegno congiunto di soci uomini e donne con seminari e incontri in molte nazioni ed aree per promuovere la membership femminile.
C’è stato un percepibile cambiamento nella natura stessa dei programmi di servizio ai quali hanno aderito un numero consistente di donne. Anche il numero di donne in posizioni di leadership è aumentato e l’Europa ci darà adesso la prima donna Presidente Internazionale.
Come dovrebbero muoversi oggi i Club Lions? Come possiamo far si che il numero delle donne cresca ulteriormente?
Dobbiamo continuare ad impegnarci e dobbiamo comprendere come sia necessario attuare varie strategie per coinvolgere più donne. Dobbiamo cambiare la percezione delle nostre comunità di essere una organizzazione solo maschile. Dobbiamo modificare la nostra cultura per renderla più coerente con la differenza di genere.
Tutto ciò sta già avvenendo: dobbiamo solo continuare ad essere focalizzati su questo argomento. Le donne Lions sono i nostri migliori ambasciatori: dobbiamo dar loro i giusti spazi affinché siano visibili sia in ruoli di leadership che nell’ambito dei progetti di servizio. Dobbiamo rispettare la differenza di genere e lavorare conseguentemente.