di Gabriele Sabatosanti Scarpelli *
Nella nostra associazione ci sono tantissime persone di indubbio valore. Si tratta di soci che hanno messo in campo nella loro attività lavorativa significative esperienze; soci che hanno un’elevata competenza professionale e che hanno dimostrato, con la loro opera, di rappresentare un punto di riferimento per lo sviluppo della nostra società.
Tuttavia, molte di queste persone partecipano alla vita della nostra associazione come semplici spettatori, più commensali delle nostre cene che altro, e vedono il lionismo come un’occasione per condividere con gli amici alcuni momenti conviviali.
Pensate quanto potremmo crescere se riuscissimo a coinvolgere queste nostre splendide risorse nei progetti umanitari dell’associazione, utilizzando le loro competenze al servizio di un mondo che ci chiede, sempre più spesso, di mettere in campo le nostre professionalità, in un contesto nel quale il volontariato diventa una componente attiva e determinante della nostra collettività.
Ma come fare? Innanzitutto dovremo cominciare a pensare che nella nostra associazione ciò che ha valore non sono solo i ruoli e gli incarichi annuali, ma sono soprattutto le idee e i progetti. Inoltre, è necessario motivare, e adeguatamente aiutare, coloro che tali progetti propongono e supportano.
È necessario passare da una struttura “top down” ad una struttura “bottom up”, rimettendo al centro della nostra attenzione il club, con tutte le sue componenti positive, e avendo ben presente che le strutture distrettuali e il Global Action Team sono al servizio del club e non viceversa.
È necessario anche attivare un processo di progressivo coinvolgimento dei soci, attraverso la ricerca e la individuazione di una rete di persone all’interno dei club che siano in grado di trasmettere quei valori umanitari che ci contraddistinguono e che siano in grado di far nascere negli altri quel piacere di donare che è l’essenza della filosofia lionistica.
Questi Lions esistono nei nostri club e sono sicuramente disponibili ad essere coinvolti, se verranno superate quelle componenti personalistiche che, purtroppo, aleggiano nella nostra associazione.
L’esaltazione del service, la ricerca della leadership, la crescita associativa devono partire dal club, il quale deve essere implementato dalle varie strutture distrettuali: vere parti attive di un processo lionistico che intende esaltare i valori dei nostri soci e concretizzare la loro propensione al servizio.
Il socio si deve sentire parte di un progetto umanitario nel quale viene coinvolto per mettere in campo le sue competenze e tutti noi dobbiamo impegnarci affinché si senta interessato e partecipe delle nostre iniziative.
Cominciamo da qui… e sicuramente le cose miglioreranno.
*Direttore Internazionale 2015-2017. Coordinatore dell’Area Costituzionale 4 del Global Membership Team (GMT).