di Raffaele Anniballe
Secondo appuntamento del Lions Club Vasto Host al Festival della Scienza del Polo Liceale “R. Mattioli”, su un tema, quello del cyberbullismo, che coinvolge soprattutto il mondo adolescenziale ma anche tutta la società contemporanea creando problemi la cui importanza e gravità si vanno palesando in tutta la loro portata.
Moderato magistralmente dal Prof. Alessandro Vizzarri del Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa, Università di Tor Vergata, dopo i saluti istituzionali della Dirigente del “Mattioli”, Mariagrazia Angelini e del Presidente del Club Vasto Host, Francesco D’Adamio, il convegno ha preso le mosse dalla considerazione che il cyberbullismo è un’aggressione digitale condotta su vittime incapaci di difendersi, che richiede un sempre maggior coinvolgimento delle famiglie.
Ha aperto gli interventi il Dott. Pasquale Sorgonà, Primo Dirigente della Polizia di Stato presso la Questura di Chieti ricordando che un’immagine vale più di 1000 parole e presentando il video scioccante di una ragazza sedicenne, Amanda Todd, vittima di un episodio di cyberbullismo virale e di una persecuzione continuata nel tempo, conclusasi con il suo suicidio avvenuto nel 2012. Ha aggiunto che lo scopo del cyberbullismo è quello dell’umiliazione o del ricatto della vittima, aggravato dall’omertà degli ambienti che la circondano che è più pesante della stessa responsabilità diretta.
E’ seguito l’intervento del Dott. Giampiero Di Florio, Procuratore Capo presso il Tribunale di Vasto che si è rivolto ai giovani presenti ricordando che l’uso dei mezzi di comunicazione attuali fa diventare gli utenti dei “cittadini digitali” che lasciano tracce indelebili del loro passaggio nella rete, tracce che restano in giro per sempre. Il fatto che il cyberbullo adotti un nickname fa sì che seguirne le tracce e risalire alla persona richiede delle rogatorie internazionali, spesso negate a causa di conflitti tra regole diverse. Secondo il Procuratore, la “rete non ha confini e non ha dimensioni temporali e si può diventarne vittime o spettatori”. Ha quindi citato la legge sul cyber bullismo con richiami collegati alla nostra Costituzione ad alla Dichiarazione dei diritti dell’uomo.
Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vasto, dal canto suo ha sottolineato che il cyberbullismo è un’aggressione di tipo diverso, perpetrata con uno strumento nuovo. Ha ricordato il diritto all’oblio da parte delle vittime, dalla difficoltà di rimuovere immagini lesive e citato il fatto che l’Europa è sul punto di varare l’obbligatorietà da parte dei gestori multinazionali delle reti di fornire l’identità dei colpevoli del reato” ancorchè protetti da nickname”. A suo avviso, resta il problema della prevenzione che richiede un diverso rapporto tra genitori e figli per un uso responsabile dello strumento e l’avvio di un progetto di Educazione civica digitale sulla tutela dei dati e contro il “linguaggio d’odio”.
Ha chiuso quindi gli interventi il Dott. Alessandro Gentile, Psichiatra, Dirigente Medico del Ser. D di Vasto che ha invocato una mediazione telematica nel rapporto genitori-figli reso difficile purtroppo dai “diversi codici” di comunicazione esistenti tra generazioni diverse. Ha parlato di cybersessismo e di altri fenomeni connessi talvolta al crollo psichico susseguente al venir meno delle elevate aspettative da parte di familiari benestanti dell’adolescente, che portano quest’ultimo ad un rifiuto della vita sociale che può sfociare anche nella morte fisica, così come descritto nella sindrome di Hikikomori che ha colpito per prima la società giapponese per diffondersi poi in altri Paesi. Interessantissimo Convegno che ha offerto moltissimi spunti per riflessioni amare sulla Società contemporanea.