Sono circa 20 i partecipanti al Campo Nazionale Giovani Disabili Lions e Leo di Domodossola.
Una bellissima realtà che coinvolge Leo e Lions di tutta Italia ospitato dalla Cooperativa Sociale “La Prateria” di Domodossola. Due settimane di incontro e di aggregazione con condivisione e scambi di esperienze.
In queste giornate i ragazzi possono provare a sviluppare le proprie potenzialità sperimentando attività di gruppo, culturali, sportive, ludiche, turistiche, ritenute funzionali al perseguimento della mission del campo e anche finalizzate a far conoscere meglio il territorio del Verbano-Cusio-Ossola.
Il programma di questa edizione ha previsto voli in elicottero presso l’Aviosuperficie di Masera, escursioni nelle valli Formazza e Vigezzo, navigazione sul Lago Maggiore in barca a vela, attività di pallacanestro, canottaggio presso la Canottieri Omegna, relax alle Terme di Premia, oltre alle consuete attività di pet therapy e ippoterapia e tanto altro ancora.
Leo e Lions al lavoro insieme
Numerosi Lions e Leo coinvolti nello staff a partire da Alberto Poletti, direttore del campo e i Camp Leader Arianna Rigoni, Marzia Montorio, Annalisa Griffa e Luca Di Maggio.
“La mission che il Campo Giovani Disabili persegue – ha spiegato Alberto Poletti – è far vivere una esperienza positiva a ragazzi che non hanno tutte le nostre possibilità, con l’obiettivo di prendere consapevolezza dei propri limiti per provare a superarli. Alcune attività proposte esulano dalle ordinarie esperienze della vita quotidiana e sono come delle prove da superare. Queste sfide servono per aiutare i partecipanti a relazionarsi con gli altri secondo un approccio nuovo, abbattendo limiti e disuguaglianze”.
Fondamentale è stato il ruolo dei giovani membri dei Leo e Lions club del territorio, i quali hanno collaborato all’organizzazione e alla buona riuscita del campo prestando servizio e assistenza ai partecipanti. “I volontari si sono messi a disposizione con impegno ed entusiasmo e hanno preso parte a questa avventura poiché riconoscono di avere bisogno di un confronto con il prossimo. Per noi organizzatori è una duplice sfida in quanto maggiore è lo sforzo profuso per questi ragazzi, maggiore è la soddisfazione e la gioia che ci trasmettono”, continua Poletti.
Un clima gioioso che si crea durante la settimana, come ci racconta il Direttore del Campo: “Ci si presenta al campo credendo di incontrare problemi e difficoltà, invece si porta a casa un bagaglio enorme di conoscenza e di amicizia. In queste giornate i partecipanti imparano a superare le divisioni tra di loro e si costruisce una grande famiglia, anche con noi volontari, in cui tutti sono coinvolti e nessuno escluso. Emblematico è il fatto che, molto spesso, i ragazzi che hanno partecipato a campi passati tornino a trovarci, anche solo per un paio di giorni. Con molti di loro, infatti, si instaurano legami sinceri e profondi, e sovente riusciamo a tenerci in costante contatto anche tramite i social”.