di Vito Alessandro Pellegrino*
Il Progetto Regium@Lepidi-Project2200 è stato concepito all’inizio del 2013, in vista delle celebrazioni dei 2200 anni dalla fondazione di Reggio Emilia/Regium Lepidi, ed è stato ufficialmente presentato il 18 Maggio 2013, con notevole risalto mediatico e partecipazione ai massimi livelli istituzionali e scientifici.
Una prima finalità, di natura eminentemente culturale, del Progetto è stata quella di stimolare e accrescere la coscienza, nella comunità cittadina di Reggio Emilia, delle proprie radici storiche che affondano nel II secolo a.C. della Roma repubblicana.
Reggio Emilia: i Lions valorizzano la sua storia antica
Il Progetto ha inteso, tuttavia, perseguire un obiettivo più ambizioso: quello di creare, o quantomeno contribuire a creare, un nuovo brand per Reggio Emilia, quale città storica di origine romana, da aggiungersi a quelli, già consolidati, di Reggio Emilia “Città del Tricolore” e di Reggio Emilia quale città delle eccellenze agroalimentari.
Nel quadro di tali finalità ideali si è inteso offrire alla comunità cittadina, ma non solo, un prezioso service di spessore, concreto e duraturo. Il Progetto ha consentito, infatti, di realizzare, nel corso di tre anni, un vero e proprio museo “virtuale”, mediante la realizzazione di un esclusivo software di ricostruzione digitale della Reggio romana, cioè di quella Regium Lepidi che oggi è per la maggior parte nascosta sotto il tessuto urbano della città moderna.
Mediante detto software, applicato a varie postazioni munite di Oculus Rift (caschi a immersione totale nella realtà virtuale), Z-Space (apparecchiature che consentono la visione personalizzata in 3D di spezzoni della città romana) e altro, si può letteralmente percorrere, visitare e vivere la città romana, sia individualmente che attraverso la visione collettiva con occhiali 3D.
Un museo virtuale per la Regium Lepidi
Il Progetto si è concretizzato, dunque, in un museo “virtuale” (primo in Europa nel suo genere ad utilizzare i caschi Oculus Rift; solo successivamente introdotti, per esempio, al British Museum), interamente progettato architettonicamente dal Lions Reggio Emilia Host e votato alla fruizione da parte della comunità cittadina. Trattasi di un allestimento permanente che il Lions Reggio Emilia Host tuttora gestisce e implementa direttamente.
Per realizzare il Progetto è stato svolto un lavoro di ricerca e raccolta di dati in situ da parte della Duke University del North Carolina, in stretto accordo con il Lions.
Il lavoro di elaborazione dei dati, acquisiti nel corso di oltre un anno di lavoro, è stato diretto dal Prof. Maurizio Forte, Socio del Club e massimo esponente a livello mondiale nel campo della “virtual archeology”. Piace ricordare che all’opera ha collaborato anche un valente ricercatore italiano, il Dott. Nevio Danelon, vincitore di una borsa di studio pluriennale presso la Duke University, bandita e finanziata dal Lions Reggio Emilia Host, “cervello in fuga” poi definitivamente assunto dall’ateneo americano, con grande gratificazione per il nostro Club.
Durante l’avanzamento del Progetto sono state organizzate numerose iniziative anche con il coinvolgimento delle scuole, con l’obiettivo di farlo conoscere soprattutto ai giovani, i quali ne sarebbero poi divenuti, a migliaia, i principali fruitori. Da tre anni le scuole di Reggio Emilia sono assidue visitatrici del Museo realizzato dal Progetto, con liste di attesa che arrivano attualmente sino a 2019 inoltrato.
Lions e Duke University per la virtual archeology
In occasione dell’inaugurazione del Progetto, avvenuta nel maggio 2015, il Lions Reggio Emilia Host ha organizzato a Reggio Emilia un convegno internazionale che ha visto la partecipazione, in qualità di relatori, dei maggiori accademici a livello internazionale nel campo della “virtual archeology” e dell’archeologia romana. Gli atti di tale convegno, di particolare spessore e risalto soprattutto con riferimento alle applicazioni digitali all’archeologia e allo stato di avanzamento degli studi sulla Reggio romana, sono stati oggetto di una pubblicazione scientifica.
La realizzazione del Progetto è stata resa possibile per la partnership di Lions e Duke University, oltre che per la collaborazione delle massime personalità scientifiche e istituzionali in campo archeologico, della Direzione Generale per le Antichità presso il Ministero dei Beni Culturali, della Soprintendenza ai beni Archeologici dell’Emilia Romagna, per il patrocinio dei Musei Civici di Reggio Emilia, nonché per il contributo operativo dei Soci del Club, e di quello economico di numerosi sponsor capeggiati da Credito Emiliano, tali da rendere possibile un risultato finale stimabile in un valore complessivo di non meno di 250.000 Euro.
* Lions Club Reggio Emilia Host “Città del Tricolore, già Presidente del Comitato organizzatore del Regium@Lepidi-Project 2200