Parlare del service “Viva Sofia: due mani per la vita” dopo quasi tre anni di attività, è come aprire uno scrigno fatto di sorrisi, strette di mano, vecchi e nuovi amici, mamme, papà, ragazzi che, prima timorosi, poi soddisfatti e consapevoli, si avvicinano a questa tematica che dovrebbe invece essere qualcosa “di tutti” e “per tutti”.
Viva Sofia: gli obiettivi del service
Lo scopo del service “Viva Sofia: due mani per la vita” è quello di insegnare alla popolazione le manovre salvavita, ovvero cosa fare in caso di soffocamento da corpo estraneo e in caso di arresto cardiocircolatorio.
Si parla quindi delle manovre di disostruzione e della rianimazione cardiopolmonare di base con un accenno all’utilizzo del defibrillatore, ma il service prevede anche nozioni generali di primo soccorso in caso di ferite, traumi, ustioni, etc. etc.
L’obiettivo è quello di preparare i comuni cittadini all’emergenza: le cifre sono drammatiche, se si pensa che un bambino ogni 10 giorni perde la vita per soffocamento da corpo estraneo, quasi sempre cibo o a volte giochi, e che 75.000 persone l’anno muoiono per arresto cardiaco in Italia.
L’intervento tempestivo ed efficace con le manovre salvavita del “soccorritore occasionale” risulta decisivo: bisogna “fermare il tempo”, evitando che il nostro cervello rimanga senza ossigeno per più di 4 minuti, onde evitare le lesioni cerebrali che sono irreversibili.
A chi rivolgersi?
Importante quindi l’opera di diffusione capillare di queste semplici manovre alla portata di tutti e che fanno la differenza.
Si può portare questo messaggio a tutti coloro che hanno a che fare con bambini piccoli come genitori, nonni, educatrici delle scuole dell’infanzia e della scuola primaria, baby-sitter, insegnanti, personale delle mense.
Direi che tutta la popolazione dovrebbe essere “pronta” a gestire con efficacia nei primi minuti una emergenza: solo in questo modo riusciamo a “fermare il tempo” ed evitare tragiche conseguenze.
Entusiasmanti poi gli incontri con i ragazzi delle scuole superiori, che in religioso silenzio apprendono le tecniche di rianimazione cardiopolmonare e poi vogliono “provare” sul manichino quanto hanno ascoltato e visto qualche minuto prima.
Questo è un segmento molto importante del “service” che va curato, perché se riusciamo a formare i giovani, avremo una popolazione consapevole di poter essere utile agli altri nei momenti di difficoltà…e dal prossimo anno cercheremo di portare questa formazione anche ai bambini più piccoli.
Il messaggio del “Viva Sofia” è un messaggio non solo di vita, ma anche un messaggio di generosità, di altruismo, di solidarietà…essere Lions vuol dire aiutare chi è in difficoltà, chi ha bisogno e noi Lions con il “Viva Sofia” aiutiamo a proteggere il bene più prezioso: la vita.