di Pietro Paraggio*
L’ interesse che, da un po’ di tempo, desta il fenomeno del bullismo, testimonia quanto si sia diffuso e, per questo, sia divenuto preoccupante. Va da sé che organizzazioni di servizio, come Lions Clubs International, intervengano ed operino in associazione con le istituzioni ed in particolar modo con i presidi scolastici, siano essi primari o secondari.
I primi destinatari sono certamente i ragazzi, gli adolescenti, ma altre componenti allo stesso modo sono coinvolte, vale a dire gli insegnanti e le famiglie.
I primi studi su quello che, con il passar del tempo, è divenuto un vero e proprio fenomeno sociale, sono stati condotti da due ricercatori scandinavi (Heinemann nel 1969 e Olweus nel 1973), a cui ne sono seguiti molti altri fino ai nostri giorni dove il bullismo è divenuto oltre che un fenomeno sociale, negativo, anche mediatico.
Grazie alla sensibilità e alla lungimiranza della dirigente scolastica, d.ssa Laura Cestaro, il service “Bullismo, un pericolo strisciante” è stato svolto presso l’I.I.S. “Mattei-Fortunato” nella sala conferenze del plesso agrario di Eboli, il 13 aprile, e nella sala consiliare del comune di Bellizzi rivolto al plesso aeronautico, il 15 aprile, che ha visto come relatori un sociologo, una neuropsichiatra, un avvocato penalista, un magistrato e il comandante della stazione locale dei Carabinieri, il tutto moderato dal socio Antonio Cataldo, che è stato anche l’ideatore del service.
I relatori hanno informato 160 ragazzi, di età compresa tra 13 e 18 anni, evidenziando la natura, la diffusione e le conseguenze, anche legali, di comportamenti aggressivi di violenza, sia essa verbale o psicologica o relazionale, che vengono messi in atto nei confronti di altri ragazzi, coetanei e non.
Sulla scena del bullismo, gli attori sono il bullo, il bullizzato e gli osservatori. Il bullo, che, solitamente, non agisce da solo, si fa scudo del branco ed usa la violenza come mezzo per la propria autoaffermazione, per il proprio prestigio, per il bisogno di testimoniare il proprio potere.
Bullismo: affrontarlo con un progetto complessivo
Il bullizzato è, ovviamente, colui che subisce le violenze prepotenti, le cui cause possono essere le più disparate (fisiche, psichiche, religiose o sessuali). Almeno nelle fasi iniziali, e, in molti casi per lungo tempo, non denuncia i fatti, si chiude in sè stesso e si isola. C’è un sintomo, che accomuna il bullo e il bullizzato, rappresentato dal peggioramento del suo rendimento scolastico, cosa che, se riconosciuta, rappresenta un campanello d’allarme per gli insegnanti, la famiglia e i suoi amici.
Gli osservatori, infine, sono coloro che assistono agli eventi, e potrebbero rappresentare una componente fondamentale sia che decidano di tacere che di denunciare. Nel primo caso tacciono per non divenire essi stessi vittime, nel secondo caso, denunciando, possono contribuire a mettere fine alle violenze.
In questo scenario si è prepotentemente inserito il cyber-bullismo, oggi sempre più dilagante, che testimonia l’incapacità del bullo a rapportarsi, ad assumersi le responsabilità delle sue azioni, utilizzando profili social, a volte anche falsi, si nasconde dietro un monitor, diffonde foto, video, esprime giudizi, fa commenti non lusinghieri e lesivi, che, però, hanno, a volte, effetti immediati, oltremodo devastanti, che provocano, in alcuni casi, reazioni inconsulte, raramente prevedibili.
Per questo e tanti altri motivi si è pensato di strutturare un progetto, che coinvolga il sociologo, il neuropsichiatra e i rappresentanti della legge, che abbia lo scopo sì di informare, ma anche di mettere a disposizione delle strutture scolastiche quelle che vengono definite le “Cassette delle prepotenze”, dove, in maniera assolutamente anonima, si possano depositare richieste d’aiuto o denunce, che allertino chi di dovere a mettere in atto le contromisure più adatte.
Inoltre si è pensato, per il prossimo anno scolastico, di organizzare uno sportello di ascolto ed un forum operativo, che veda seduti attorno allo stesso tavolo tutte le professionalità necessarie a disposizione degli insegnanti e, laddove possibile, delle famiglie, allo scopo di fornire loro gli strumenti necessari per mettere un freno a questo dilagante ed estremamente pericoloso fenomeno.
*Presidente Lions Club Satellite Bellizzi Centenario