42.924 occhiali tutti in fila uno dietro l’altro. Le stanghette di ciascuno infilate in quelle dell’occhiale precedente e successivo perché la catena non fosse mai interrotta: come prescrive il Guinness World Records per poter ambire ad entrare nella leggenda.
La cronaca della giornata ci dice che ce l’abbiamo fatta! Sul lungomare del Poetto, a Cagliari, le (praticamente) 43.000 paia di occhiali hanno compiuto un ininterrotto percorso di 4.676 metri per diventare la fila d’occhiali più lunga di tutti i tempi.
Con la modestia propria dei Lions, risulta difficilissimo scovare a chi spetti il merito. Tutti i sospettati sono stati abilissimi nell’indicare qualcun altro come il meritevole.
Resta però che senza Antonio Contu, coordinatore del comitato per la raccolta degli occhiali usati del Distretto 108L, quest’impresa non sarebbe mai stata tentata. A lui il merito di aver lanciato il guanto della sfida e di aver caparbiamente raccolto gli occhiali e gestito la complessa (forse disperante) logistica dell’evento.
A Davide Longoni, Lion cagliaritano, spetta il merito di aver messo a disposizione la struttura dove centinaia di buste e scatole di occhiali sono state immagazzinate, censite, selezionate e, infine, inscatolate in contenitori numerati e trasportati al Poetto.
Al Club di Villacidro, quello di appartenenza di Antonio, in primis ed a tanti Lions sardi ed amici non soci va il merito di aver combattuto tutto il giorno con il maestrale che sferzava il Poetto.
E’ stata un’impresa epica: disposti gli scatoloni sui tavoli di lavoro sul luongomare, lì sono state costruite le file di occhiali poi posizionate a terra. Ma era solo l’inizio: con il forte vento è stato necessario sorvegliare e risistemare continuamente i 4.700 metri del record.
E non possiamo dimenticare Enrico Baitone, presidente del centro italiano Lions raccolta occhiali usati, e Mario Blanco venuti da Chivasso a dar man forte sulle complesse attività legate alla validazione del record. Un ingegnere, scortato da Mario, ha infatti misurato con un odometro l’intera fila di occhiali filmandola con una telecamera applicata al medesimo strumento.
Una citazione a parte merita il notaio che – scortato da due guardie ambientali quali testimoni – ha contato uno per uno tutti i 43.000 occhiali disposti a terra con uno zelo di cui solo un notaio poteva disporre.
Dulcis in fundo, ci sono i Club Lions ed i loro soci che hanno lavorato nei loro territori per raccogliere questa montagna di occhiali e spedirla ad Antonio Contu che non ha mai smesso di crederci e di incoraggiarli.
Una grande vittoria, dunque. Ma chi è il vero vincitore? E’ il Lionismo. Perché centinaia e centinaia di cittadini, camminando su e giù per il Poetto in una domenica dal cielo terso, ci hanno tempestato di domane su chi fossero i Lions e cosa mai stessimo facendo. E noi glielo abbiamo spiegato.
E’ del Lionismo perché abbiamo attirato su un problema grave l’attenzione di tutti coloro che hanno donato i loro occhiali, che ci hanno visto, che hanno letto i nostri post sui social, che leggeranno questo articolo.
La mancanza di occhiali limita la vita di coloro che non abbiano i soldi per comprarli. Ma c’è qualcuno che questo problema lo affronta e lo risolve: sono i Lions.