di Francesco Pastore*
Il service di rilevanza nazionale “Viva Sofia: due mani per la vita” è arrivato al suo terzo anno di attività, il secondo dopo la proclamazione del congresso di Roma a service di rilevanza nazionale.
Il bilancio l’ho già fatto in occasione del congresso di Montecatini, dove ho ricordato ai soci provenienti da tutta Italia quali fossero i risultati concreti ottenuti dal service e cioè i 14 bambini e 7 adulti che si sono salvati in Romagna e gli 8 bambini che si sono salvati in Puglia.
Questi eccellenti risultati sono stati ottenuti nelle zone dove ormai il “Viva Sofia” è diffuso ed è diventato una delle attività “consuete” dei Club dei due Distretti A e AB.
Nel Distretto 108 AB, che ho il piacere di coordinare sin dal primo anno del service, quest’anno sono stati svolti 48 eventi e formate 3.480 persone tra genitori, nonni, insegnanti delle scuole primarie e delle scuole dell’infanzia ai quali il service ha insegnato loro in modo pratico come affrontare il soffocamento da corpo estraneo, incidente molto frequente nei bambini e che sfocia in tragedia quando non vi è un intervento tempestivo ed efficace.
Ma il service si è rivolto anche a studenti delle scuole medie inferiori e superiori, ai quali, oltre alla manovra di Heimlich, universalmente riconosciuta come la manovra salvavita nell’ostruzione da corpo estraneo dall’anno di vita in poi, sono state mostrate le manovre di rianimazione cardiopolmonare di base con un accenno all’utilizzo del defibrillatore.
Inutile dire che il service ha sempre riscosso un grande successo: imparare le manovre salvavita fa felici i genitori, i nonni e tutti quanti hanno a che fare con i bambini. La stessa cosa si può dire dei ragazzi delle scuole superiori che partecipano con grande curiosità, attenzione ed entusiasmo agli eventi organizzati dal Lions club International, in cui imparano l’approccio all’emergenza, facendo propri il messaggio della vita e della solidarietà vera, trasmesso dal “Viva Sofia”.
Viva Sofia: i programmi futuri
Quali sono le proposte per il futuro? Indubbiamente il service il prossimo anno deve assumere in modo reale e definitivo una valenza nazionale, nel senso che sarebbe opportuna una sua diffusione in tutta Italia, alla stregua di altri service come il Progetto Martina.
La realtà odierna è purtroppo caratterizzata da uno scarso interesse generale, anche da parte delle istituzioni, nei confronti dei rischi da soffocamento e in ogni caso da iniziative frammentarie sul territorio.
Si ravvisa pertanto la necessità di offrire ai genitori e a chi partecipa agli eventi, non soltanto esercitazioni pratiche ma anche materiali accreditati in grado di richiamare la loro attenzione e fungere da riferimento sulla corretta gestione di eventuali emergenze. Tale esigenza potrebbe essere soddisfatta attraverso la distribuzione sistematica di materiali già disponibili, elaborati proprio con l’obiettivo di veicolare le informazioni in maniera semplice, diretta ed efficace con il patrocinio di un’autorevole Società scientifica pediatrica, la SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale).
Si tratta nella fattispecie di una guida al taglio degli alimenti, corredata di QR code che permette di accedere con smartphone, tablet o PC a video che mostrano le manovre salvavita, di un poster per le comunità e del bucometro, un cartoncino che, oltre a contenere informazioni e suggerimenti essenziali, permette di testare se un oggetto può essere rischioso semplicemente verificando se passa attraverso un foro e dunque inferiore al diametro di sicurezza.
Questi materiali, che ho presentato al congresso di Montecatini, a prescindere dalla grafica accattivante, sono coerenti e sinergici nella veicolazione delle trasmissioni e devono essere pertanto considerati quali elementi complementari di un kit che può essere sia utilizzato in occasione di incontri, come base didattica, sia distribuito ai genitori e alle comunità quale campagna di sensibilizzazione e prevenzione di questi incidenti. I potenziali risvolti e vantaggi di un investimento in tale iniziativa, ancorché contenuto, sarebbero incalcolabili in relazione alla gravosità dell’impatto economico, sociosanitario e assistenziale di un solo incidente evitato grazie alla tempestiva informazione e formazione di chiunque si trovi a gestire un bambino o ad affrontare un episodio potenzialmente fatale.
Altro cardine per una diffusione capillare del service è sicuramente la possibilità di avere a disposizione da parte dei Distretti del materiale “unico”: ecco perché a breve saranno consegnate al Consiglio dei Governatori le slide che ogni club del Multidistretto potrebbe utilizzare negli eventi “Viva Sofia”.
Solo così i Lions, oltre ad essere i “cavalieri della vista” potranno diventare i “cavalieri della vita”…VIVA SOFIA!!
*Coordinatore Viva Sofia MD 108 Italy