di Renato Celeste
Anche il Lions Club Valcerrina ha voluto offrire il proprio contributo a sostegno dell’ospedale “Santo Spirito” di Casale Monferrato e del territorio di sua competenza fornendo dispositivi di protezione al personale sanitario e ai volontari quotidianamente impegnati sul campo.
La diffusione di questo terribile virus non ha, purtroppo, risparmiato neppure la nostra zona e noi Lions ci siamo resi immediatamente conto che era la situazione richiedeva interventi urgenti ed immediati.
Troppi lutti, troppi cari che se ne sono andati lasciando il vuoto e una tristezza infinita senza il calore di un affetto, una carezza o il conforto cristiano per i credenti. Negli occhi di tutti noi erano rimaste le immagini delle colonne di autocarri militari che trasportavano bare. Uno spettacolo straziante vissuto anche nelle nostre realtà piemontesi e testimoniate da immagini viste e riviste, più volte.
Il service è nato per iniziativa del presidente Pier Felice Scagliotti, medico veterinario all’ASL AL, in accordo con il dottor Ivano Nigra, socio del club, operativo al Dea – Dipartimento Emergenza e Accettazione – dell’Ospedale di Casale Monferrato che ha fornito indicazioni puntuali e preziose circa le criticità.
E’ stata individuata una ditta in grado di produrre mascherine in TNT, lavabili e sanificabili che – una volta approvate dalla Direzione Sanitaria dell’Ospedale – sono state confezionate in pacchi da 500 pezzi ciascuno e fornite a tempo record.
I primi kit sono già stati consegnati ai pazienti guariti che dovranno affrontare un periodo di quarantena al proprio domicilio, mentre 600 camici monouso e oltre 200 tute monouso sono stati donati all’Ospedale a disposizione del personale sanitario.
Il prossimo obiettivo è reperire ulteriore materiale di protezione di cui dotare i presidi sanitari della zona (Croce Rossa – Croce Verde), i medici di base e alcune Case di Riposo che hanno problemi di approvvigionamento.
L’importo destinato all’operazione è di circa 2.300 euro cui si aggiungerà un ulteriore intervento di 2.000 euro, frutto anche della generosità di privati cittadini, imprenditori e associazioni. Ma ciò che conta è il valore aggiunto di tante ore di telelavoro per una giusta causa.