Se non noi, chi? Se non ora, quando? Disse John F. Kennedy una volta. Questo 2020 sarò un anno in cui i Lions dimostreranno ancora una volta al mondo la loro presenza, sia a livello internazionale sia a livello locale.
Voglio raccontarvi l’esperienza del mio Club, Modena Romanica, in città, dove abbiamo sperimentato tra i primi la zona rossa e l’isolamento in casa.
Da quel sabato sera in cui hanno annunciato che saremmo dovuti restare dentro casa, abbiamo iniziato a pensare a come poter dare una mano in un momento che sembrava dovesse passare velocemente. Una nostra socia ha creato una pagina facebook per pubblicizzare le strutture che avevano attivato il servizio di consegna a domicilio; nella nostra pagina facebook abbiamo iniziato a diffondere i messaggi istituzionali, ma sentivo che non era abbastanza.
Riflettendo, il primo pensiero è andato ai soggetti più deboli che avrebbero rischiato di più uscendo a fare la spesa ed a comprare i farmaci e cioè malati ed anziani con parenti distanti.
Assieme ad un gruppo di ragazzi, denominato AiutiaMOci, successivamente replicato anche a Sassuolo, abbiamo cercato una soluzione che fosse allo stesso tempo utile e conforme alle disposizioni di legge. Abbiamo raggiunto la quadra rivolgendoci alla Croce Blu di Modena che, avendo un gruppo di volontari non più giovanissimi al momento non operativi, ci ha accolti a braccia aperte. Abbiamo ottenuto un doppio risultato: loro ci hanno aiutato ad organizzarci, consegnato i d.p.i. necessari a svolgere questi servizi e ingaggiato come aiutanti, noi abbiamo permesso loro di liberare risorse da dedicare ad incarichi più specifici e complessi.
In questo periodo, 4 soci del mio club hanno dato la disponibilità e si recano tutti i giorni presso la sede della Croce Blu; abbiamo creato un pagina facebook per far conoscere alla cittadinanza questo servizio, abbiamo coinvolto altri 30 cittadini che, entusiasti, si sono uniti ai volontari.
Abbiamo deciso di effettuare una donazione, che si è aggiunta a quella del Lions Club Modena Estense, molto più cospicua, per l’acquisto del bene più prezioso: mascherine, guanti e disinfettanti.
Si è creato un clima di collaborazione con la Croce Blu, con Anna e Matteo; questa operazione ha aiutato anche noi a superare l’isteria del momento, a permetterci di diffondere in rete messaggi di positività, ed anche ad aprire un raccolta fondi per l’acquisto di materiali da dividere con le altre organizzazioni operanti sul territorio.
Attualmente in Croce Blu c’è ogni giorno almeno un nostro socio a dare una mano, mentre si aggiungono progetti e servizi.
Da aprile Lo chef stellato Marchini passa in sede a preparare un pasto caldo che noi distribuiamo ai senzatetto della stazione mentre portiamo generi di conforto alle famiglie più bisognose che non possono permettersi di fare la spesa.
Devo ammettere, anche a nome dei miei soci, che probabilmente anche noi ne abbiamo beneficiato; nonostante i mille timori, le precauzioni e i protocolli abbiamo continuato e stiamo continuando ad uscire di casa, possiamo raccontare con foto a chi ci segue che la città è ancora al proprio posto, che quando finalmente torneremo alla normalità ognuno troverà tutto quasi come prima e che, soprattutto, nessuno è lasciato solo al proprio destino in questo difficile momento.
Ad oggi ci stiamo coordinando anche con i volontari di Porta Aperta per intercettare ulteriori richieste di aiuto e, tramite la scuola Zanshintech (della quale siamo i padrini) che si occupa di Cyberbullismo e consapevolezza digitale in genere, stiamo facendo controllare costantemente i messaggi presenti in rete, cercando di individuare le fake news e di porre un freno ai tentativi di adescamento e truffe che sono aumentati a dismisura oltre a collaborare con le scuole per problematiche legate alle lezioni on line.
Il messaggio più importante che vogliamo diffondere è: “ognuno di noi deve fare la propria parte”, anche quando ciò significa “uscire il meno possibile ed evitare in qualsiasi modo di diffondere il contagio”.