Enrico Della Torre, direttore della rivista del Distretto Lions 108Tb, ha intervistato Gianfranco Cervellin, Lions e medico rientrato da “volontario” nel servizio ospedaliero per l’emergenza Coronavirus.
Per tutti noi Lions è un orgoglio sapere che sei in prima linea a combattere l’emergenza. Da quanto tempo sei in pensione e cosa ti ha spinto a rientrare al lavoro?
Ho 64 anni, sono andato in pensione dall’Ospedale di Parma (dove dirigevo il Dipartimento di Emergenza-Urgenza) a fine aprile 2019, per esercitare 2 o 3 giorni la settimana la libera professione come cardiologo. Quando è deflagrata l’emergenza Covid-19, percependo le enormi difficoltà che dovevano essere affrontate, mi sono messo subito a disposizione. Il primo a contattarmi è stato il Dott. Mario Cotti, Direttore Generale del Valparma Hospital oltre che storico socio Lions. C’era la richiesta di adattare una parte dell’Ospedale a reparto Covid, e ciò comportava non poche difficoltà organizzative e operative. Assieme a tutti i bravissimi professionisti che operano nella struttura, e che hanno dato tutti la massima disponibilità alla collaborazione, sto cercando di aiutare a gestire questa drammatica emergenza.
Nei tuoi anni di servizio ti è mai capitata una situazione di questo tipo?
No, come non era capitato a nessun collega. Questa è un’emergenza sanitaria senza precedenti recenti. Tutti i servizi sanitari del mondo, chi più chi meno, sono stati sopraffatti.
Rispetto a quanto già fatto, cosa credi che i Lions possano ancora fare per contribuire a questa emergenza?
Devo dire che i Lions hanno fatto e stanno ancora facendo molto. Oltre al fatto che diversi colleghi Lions sono personalmente impegnati, come me, nella gestione diretta, è stato compiuto, almeno nella mia zona, un importante sforzo economico per sostenere le strutture sanitarie. Alcuni esempi, solo relativi alla provincia di Parma in cui opero: il Distretto 108 Tb, per iniziativa del Governatore, ha donato un emogasanalizzatore di ultima generazione al Valparma Hospital. Il Lions Club Parma Host, cui appartengo, anche grazie allo straordinario impegno del Presidente Stefano Traversa, ha donato, dopo una prima elargizione in denaro fatta “a caldo” all’inizio dell’emergenza, all’Ospedale di Parma un ventilatore polmonare ad altissime prestazioni ed un fibrobroncoscopio di ultima generazione. Si tratta di strumenti importanti, volti ad affrontare le emergenze soprattutto respiratorie (quale la Covid-19), ma che risulteranno utili in futuro per la cura di moltissimi pazienti in condizioni critiche.
Come Lions, passata l’emergenza, quali iniziative pensi sia importante sostenere per avviarci verso una ripresa del Paese?
Questa è la domanda più difficile. Non ho le competenze per rispondere, ma personalmente penso che un protrarsi oltre misura della paralisi della Nazione porterebbe a disgrazie ben peggiori della stessa pandemia. Non sarà facile e richiederà una forte assunzione di responsabilità, ma ritengo che una graduale ma abbastanza rapida ripresa delle attività, sotto un serio controllo del rispetto delle regole, sia ormai imprescindibile. È doloroso dirlo, ma si dovrà fare il conto di qualche morto in più nell’immediato per evitare molti morti nel prossimo futuro. Pensiamo solo al definanziamento e conseguente depotenziamento del SSN che conseguirà alla grave crisi economica. In questi giorni sento parlare continuamente di deburocratizzazione: mi auguro che non siano solo slogan e parole, perché credo fortemente che certi apparati siano un vero ostacolo autoreferenziale allo sviluppo e al benessere comune. Confido che il Lions Club possa dare il suo contributo fattivo in questa prossima fase di ripartenza.